Tiepolo Scomposto, Sgarbi: “Una scala verso il cielo”
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CANTIERI D’ARTE DEL FUTURO
Febbraio – Maggio 2023
«Una scala verso il cielo», così il sottosegretario ai Beni culturali Vittorio Sgarbi ha definito il Festival del Tiepolo Scomposto di Verolanuova. La città «museale» custode di molti capolavori dei maestri veneziani del settecento, si è guadagnata l’appellativo proprio durante la visita a sorpresa di lunedì sera, del critico e storico dell’arte, che non ha mancato l’occasione per elogiarne il patrimonio culturale.
L’arrivo del professor Vittorio Sgarbi è stata una bella sorpresa per gli amministratori verolesi, che in pochissimo tempo hanno raggruppato un comitato di accoglienza considerevole. Formato da figure istituzionali, quali il Sindaco Stefano Dotti, l’assessore Carlotta Bragadina e tutta la giunta, ma anche i restauratori delle pale d’altare tiepolesche, Monica Abeni, Paola Guerra e Antonio Zaccaria, oltre ai giovani storici dell’arte verolesi, il Parroco Don Lucio Sala e il direttore artistico del Festival Pietro Arrigoni.
Come prima tappa della visita, si sono aperte le porte della Basilica di San Lorenzo Martire.
«La visita alla Basilica di Verolanuova – ha commentato il critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi – consente ad uno studente e ad uno studioso, di conoscere molto della pittura veneta sulla terra ferma. Sono stati raccolti i principali maestri, che con i suoi capolavori non temono il confronto con Vicenza, e Villa Valmarana. Inoltre il Tiepolo di Verolanuova è magistrale, perché si trovava nel momento della sua piena maturità. E quindi sente l’entusiasmo di affermarsi, rispondendo alla richiesta dei committenti, dipingendo su tela come se dipingesse da affresco, con la stessa velocità e libertà».
Compiaciuto del prezioso materiale da visionare, è rimasto catturato dai cieli del Tiepolo contenuti nei grandi teleri da poco restaurati, che ha potuto analizzare con la pila tra le mani, in quota 9 metri. «La forza di Tiepolo – ha commentato il consigliere Regionale in Lombardia – era quella di far sentire dentro ad una chiesa, in una villa, che la natura entrava nella pittura. Quindi benché sia un artista molto artificioso, ha questo senso della natura e delle prospettive lontane. Ad un certo punto si sale verso un cielo azzurro, che ti fa trasformare quasi in uno degli uccelli che volano nel quadro e ti immergi».
A colpire Vittorio Sgarbi, posto sul fondo della cappella, anche il capolavoro di Francesco Maffei. Di cui si conservano a Verolanuova, due opere fondamentali.
«Pittore di una libertà e una fantasia particolare – ha commentato – di cui le opere, dovranno essere rivalutate nel futuro, perché come diceva Longhi “in lui c’era una sintesi di pittura di Veronese, di pittura di Tintoretto, di Bassano, però con una apertura e una luminosità barocca” che lo rende anche più grande di come lo ricordavo. Quindi una bella emozione vederlo, fra i quadri di Ricchi, e degli altri pittori come Pietro Liberi. Verolanuova ha una pinacoteca di maestri veneziani, dove i grandi ci sono tutti. E poi c’è anche il Celesti che verrà finalmente pulito, e diverrà anche lui luminoso, come merita».
Tra un dipinto e l’altro, Sgarbi ha voluto concludere la visita alla Mostra Multisensoriale, da poco inaugurata. «Affianco della Basilica – racconta lo storico, nel suo resoconto di viaggio – alla Chiesa della Disciplina c’è la mostra del sognatore, e visionario Pietro Arrigoni, che ha fatto una cosa interessante. Ha introdotto nello spazio, diverse essenze e odori, che corrispondono a quelli della bottega di Tiepolo. Ha poi diviso questo laboratorio con un telaio, delle dimensioni di quello dei dipinti di Tiepolo. Quindi ha creato una sorta di scala verso il cielo, che poi continua, mostrando quello che c’è dietro. Un’idea interessante è anche il rullo per arrotolare la tela, per poterla collocare. Infine ha istallato un telo apparentemente antico, su una vecchia tela, e l’ha scelto come schermo per la proiezione, di quello che riguarda l’esperienza della città di Verolanuova. Con le presenze, le persone, i restauratori, gli amici, che appaiono come immagini da un sogno. Che è quello di avere portato a Verolanuova questo vento di luce Tiepolesca. Grazie all’idea di questa Scomposizione Verolanuova è in festa, e invece del carnevale che viene celebrato ovunque celebra il suo “Tieporale”, che è il cielo di Tiepolo, quindi mi pare che l’impresa sia ben riuscita».
Per tutte le informazioni inerenti all’iniziativa: https://www.visitverolanuova.it/tiepolo-scomposto/
Simona Duci
Ufficio Stampa FTS
tel. +39 348 811 4250 – press@visitverolanuova.it – duci1010@gmail.com